La sfida della rigenerazione è un mix di nuovi utilizzi e limiti storici.

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La valorizzazione degli edifici deve tenere conto dei problemi attuali in Italia, dei limiti e della tutela del patrimonio storico-artistico.

Mappa delle rigenerazioni: il 13 settembre sarà inaugurato a Livorno il nuovo spazio con 42 appartamenti, il 70% dei quali sono già venduti, e un’area di vendita al dettaglio che occupa 16.200 mq di superficie lorda all’interno delle Officine Storiche.

Nel frattempo, a Napoli, il recupero del complesso monumentale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, che è stato oggetto di un concorso di progettazione internazionale organizzato da Invitalia e vinto dalla cordata dello studio Carafa e Guadagno con Barretta e Partners, Studio Costa Architettura, Dodi Moss, General Engineering e IA2, è in corso di completamento.

I limiti al recupero
La valorizzazione e la rigenerazione sono impegnative e devono tenere conto delle problematiche a lungo termine in Italia, dei limiti e della salvaguardia del patrimonio storico-artistico. La recente decisione della Soprintendenza, ad esempio, ha vietato la demolizione dello stadio Meazza di Milano perché il secondo anello è limitato. La decisione avrà un impatto significativo sulla promozione dell’intero quartiere di San Siro a Milano.

A ciò si aggiungono le posizioni nette più recenti in merito a chi ha il potere di intervenire sul patrimonio. In un recente incontro organizzato dal Ministero della Cultura, il sottosegretario Vittorio Sgarbi ha parlato con un gruppo di architetti come David Chipperfield, vincitore del premio Pritzker 2023, che ha progettato il Mudec di Milano e la recente riconversione delle Procuratie Vecchie a Venezia, oltre a Santiago Calatrava e Rem Koolhaas, che hanno progettato sia la Fondazione Prada a Milano che la ristrutturazione del palazzo delle Poste di Venezia, riaperto come parlando di “distruttori, invertori del senso dei luoghi” e richiedendo una distinzione tra architettura e restauro. Sgarbi sostiene il “restauro timido” suggerito dall’architetto Marco Ermentini, sottolineando che la sfida del restauro è “prendere un luogo e restituirlo alla vita che ha perso”.

Problemi di grande attualità visto che in questi mesi sono stati banditi e aggiudicati la maggior parte dei concorsi di architettura più importanti: Un esempio potrebbe essere quello per la costruzione della nuova cittadella della giustizia nell’ex Staveco di Bologna, che è stata finanziata dall’Agenzia del Demanio. Ci sono 52 edifici vincolati che devono essere mantenuti con cura.