Il concetto di “condominio minimo” si riferisce a un edificio con almeno due proprietari e non più di quattro, spesso senza un amministratore (tale figura infatti diventa obbligatoria solo se i condomini superano il numero di otto, è eleggibile tramite assemblea o, nel caso in cui quest’ultima non ne fosse in grado, tramite autorità giudiziaria).
In questi piccoli condomini, le questioni tipiche legate alla gestione degli edifici abitati da più persone sono affrontate in base alla volontà dei residenti di coinvolgere o meno un professionista. Cerchiamo di chiarire come funziona la gestione di questi edifici.
Cos’è un condominio minimo?
Per capire cosa sia un condominio minimo, è importante definirlo chiaramente. In pratica, un condominio con due proprietari è considerato minimo perché non si può scendere al di sotto di questo numero di titolari. In situazioni del genere, si tratta essenzialmente di una “unione forzata” delle parti comuni come scale, cortili e ingressi, che devono essere condivise perché, se ci fosse un solo proprietario nell’edificio, non potremmo parlare di condominio, poiché non ci sarebbe condivisione di beni.
Qual è il numero minimo per formare un condominio?
Sorge quindi spontanea la domanda su quanti proprietari siano necessari per costituire un condominio. Per farlo, è necessario avere un edificio con almeno due unità immobiliari e almeno due proprietari, che divideranno equamente le quote delle parti comuni come scale e cortili. Un condominio minimo può comprendere fino a un massimo di quattro unità.
Quanto costa costruire un condominio minimo?
Una volta compresa la differenza tra un condominio grande e uno minimo, è naturale chiedersi quanto possa costare crearne uno. In realtà, non ci sono costi diretti per la creazione del condominio, poiché si verifica come conseguenza della divisione di una proprietà in più unità abitative.
Inoltre, ottenere il codice fiscale del condominio non comporta alcun costo, e il regolamento condominiale può essere reperito online senza spese. Quindi, che ci siano due o otto proprietari, è sufficiente organizzare una prima assemblea e seguire le leggi nazionali per evitare problemi.
Come creare un condominio piccolo?
Come per tutti i condomini, anche quelli piccoli si costituiscono automaticamente, senza necessità di una delibera dell’assemblea. Un condominio piccolo è un edificio con almeno quattro unità immobiliari e al massimo otto. Le stesse regole e obblighi valide per i condomini minimi si applicano anche ai condomini piccoli, anche se non è obbligatorio nominare un amministratore.
E riguardo il bonus 110″?
Un punto importante riguarda i lavori di ristrutturazione degli edifici, soprattutto in relazione agli incentivi fiscali come il Superbonus 110. I condomini minimi e piccoli seguono le stesse scadenze degli edifici più grandi, con diverse aliquote e modalità di pagamento.