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Nel secondo trimestre 2022 si terranno a Roma gli Stati generali della geotermia

 

colloseum roma

Gli aderenti alla Piattaforma Geotermia hanno invitato il ministro Cingolani, rendendosi disponibili ad un confronto per favorire la transizione ecologica del Paese.

La Piattaforma Geotermia, coordinata dal Consiglio nazionale dei geologi e alla quale partecipa anche CoSviG – il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche –, sta organizzando per il secondo trimestre dell’anno in corso gli “Stati generali della geotermia”: un appuntamento che avrà luogo a Roma, riunendo le varie anime del comparto geotermico, per discutere delle forme migliori per sostenere l’impiego sostenibile del calore naturalmente custodito nel sottosuolo, al fine di favorire il percorso di transizione ecologica imboccato dall’Italia.

L’appuntamento si annuncia di alto livello: la Piattaforma – che nei giorni scorsi ha inviato una missiva al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per invitarlo all’appuntamento – riunisce in un unico tavolo le più importanti associazioni, federazioni e ordini che si occupano in diversa misura di geotermia e, in collaborazione con vari Enti pubblici, opera al fine di valorizzare al massimo questa importante fonte energetica rinnovabile, caratterizzata da continuità e programmabilità della produzione ed elevata sostenibilità ambientale.

Tra i punti centrali posti dalla piattaforma all’attenzione del ministro c’è la necessità di affrontare il problema della lentezza della burocrazia nell’iter autorizzativo, che sta frenando – come ampiamente riconosciuto dallo stesso Cingolani – lo sviluppo di tutte le fonti rinnovabili lungo lo Stivale.

Nel merito, per quanto riguarda in particolare «l’utilizzo della geotermia a “bassa entalpia”, la Piattaforma auspica che possano essere approvate azioni normative che facilitino l’autorizzazione del geoscambio a circuito chiuso. Al riguardo, sarebbe auspicabile l’inserimento dei citati interventi geotermici tra quelli di edilizia libera, di cui al DPR del 6 giugno 2001 n. 380, o quantomeno l’approvazione del “DM Posa sonde”, oggi meglio definibile “DM Geoscambio” in quanto andrebbe a disciplinare l’utilizzo di tecnologie geotermiche in totale rispetto dell’ambiente, così omogeneizzando l’iter autorizzativo; su questo documento sarebbe opportuno lavorare congiuntamente, dando seguito alle interlocuzioni già instaurate con gli Uffici ministeriali competenti, al fine di arrivare ad una proposta che possa essere condivisa e finalmente portata a compimento».

Ma non c’è solo la geotermia a bassa entalpia, anzi: dalla Piattaforma sottolineano l’importanza di «proporre azioni di sviluppo, ovviamente supportate dagli studi che garantiscano l’efficienza e la sostenibilità ambientale, dei sistemi geotermici a “media e alta entalpia”, in quanto strategici per il nostro Paese».

Eppure è chiara la consapevolezza che anche il Pnrr approvato dal Governo Draghi «non “sostiene” in maniera adeguata la geotermia, la quale presenta potenzialità enormi in Italia, soprattutto per la forte predisposizione e per le favorevoli caratteristiche geologiche del suo territorio». Un motivo in più per promuovere un confronto costruttivo tra istituzioni e comparto geotermico, che potrebbe trovare un luogo d’elezione proprio negli Stati generali della geotermia in programma.

«Convinti che la fonte geotermica e l’esperienza maturata in Italia da più di un secolo siano strumenti importanti per il raggiungimento degli obiettivi sul clima e la sicurezza energetica, riteniamo che tale iniziativa possa costituire un momento importante di confronto sugli obiettivi, sulle azioni condivise e sugli eventuali risultati ottenuti, per finalizzare gli strumenti idonei alla promozione ed incentivazione di questa importante fonte energetica rinnovabile», concludono nel merito dalla Piattaforma.

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