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Lido di Venezia: addio al fondo per Est Capital, arrivano i nostri (soldi). Hines spera in Cassa Depositi e Prestiti

Superata la gestione Est Capital, ancora molte le perplessità.

Lido di Venezia: addio al fondo per Est Capital, arrivano i nostri (soldi). Hines spera in  Cassa Depositi e Prestiti

Speriamo finisca tutto per il meglio, perché le premesse non sono incoraggianti.

L’assemblea dei quotisti del fondo Real Venice I, gestito in passato dalla Est Capital sgr del professor Moffetto ora commissariata da Banca d’Italia, ha approvato il cambio di gestione a favore di Hines sgr.
Il piano presentato dalla società rappresentata da Manfredi Catella prevede ovviamente una ricapitalizzazione da parte di soggetti istituzionali, che saranno identificati in seguito. Questa forse è l’unica certezza, viste le condizioni delle casse dopo la vecchia gestione.

Secondo quanto comunica Hines le banche creditrici avrebbero espresso parere favorevole a posticipare le scadenze dei prestiti concessi in passato, ma servirà verificare le condizioni poste.

Non a caso, la Fondazione Padova e Rovigo ha gentilmente imposto il presidente del comitato consultivo del fondo, che sarà Antonella Ansuini.

Il punto è che chi ha erogato finanziamenti vuole avere certezza del piano industriale, pena portare i libri in tribunale, chi li deve erogare si guarda bene per ora dall’esporsi.

E quindi come sempre si guarda a Cassa Depositi e Prestiti. Un comunicato di Hines dice testualmente: “Hines Italia SGR e Cassa Depositi e Prestiti SGR stanno lavorando insieme nell’ambito dell’accordo di collaborazione già stipulato con l’obiettivo di promuovere un piano di rigenerazione del Lido di Venezia che veda pubblico e privato impegnati insieme nel favorire un progetto esemplare di riqualificazione del territorio. Nell’ambito del piano di valorizzazione del Lido di Venezia rientra la messa in sicurezza e riqualificazione dell’Ospedale a Mare che prevedrà una gestione coordinata con le altre proprietà storiche, rimanendo però un compendio distinto e autonomo rispetto a Real Venice I”.

Che tradotto dovrebbe significare qualcosa del tipo: solo CDP oggi è disposta a entrare nel progetto, speriamo gli altri seguano. Il team di Cdp però non è composto da sprovveduti, specie con l’arrivo di Giovanni Paviera da Generali. Se non si arriverà a investimenti concreti da parte di investitori reali, potrebbe fare un passo indietro.

Hines sgr è stata assistita dallo studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners per gli aspetti legali e di due diligence.

Nel commento di Manfredi Catella, azionista e amministratore delegato di Hines sgr, qualche spunto di preoccupazione: “Venezia è una città straordinaria che può ritrovare nel Lido di Venezia un motivo di orgoglio e di sviluppo economico. L’impegno che abbiamo assunto dopo oltre un anno di lavoro ci rende consapevoli della complessità e delicatezza del patrimonio storico del fondo Real Venice e della responsabilità nei confronti degli investitori, del ceto bancario e della comunità lidense e della città di Venezia. Si tratta di un’operazione di riordino e di valorizzazione che può trasformarsi in uno degli esempi pilota più importanti in Italia di riqualificazione territoriale e turistica in collaborazione con il Governo, con Cassa Depositi e Prestiti e con le autorità ed istituzioni locali”.

Va bene che sta facendo di tutto per accreditarsi come renziano, partecipando anche alla cena milanese per la raccolta fondi, ma sperare che il governo si impegni nell’operazione forse è una speranza più che parte di un piano industriale.
E finora non sembra che il Qatar, che ha salvato il progetto Porta Nuova di Milano, sia intenzionato a entrare in uno sviluppo così delicato.

 

http://www.monitorimmobiliare.it/lido-di-venezia-addio-al-fondo-per-est-capital-arrivano-i-nostri-soldi-hines-spera-in–cassa-depositi-e-prestiti_201411282100

 

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