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Elettricità mondiale, nel 2040 più della metà da rinnovabili

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Bloomberg prevede una lenta ma decisa transizione energetica verso le fonti pulite. Boom del solare su tetto, soprattutto in Europa.

l mondo sarà dominato nei prossimi 25 anni da nuovi equilibri energetici. Da un lato, le economie emergenti rappresenteranno la maggiore domanda dall’altra si assisterà a un vero e proprio boom delle rinnovabili. Che rappresenteranno circa il 60% delle nuove installazione e il 56% della potenza complessiva installata. Questo è lo scenario che emerge dall’ultimo report- New Energy Outlook- redatto dalla società di consulenza usa  Bloomberg New Energy Finance (BNEF), dove però si evidenzia come questi cambiamenti saranno molto lenti e graduali e per attuarsi avranno anche bisogno di politiche sempre più attente alla questione energetica. 

Maggiore domanda dai paesi emergenti

Il primo dato che emerge è geo-politico. Al 2040, complice lo sviluppo economico e demografico, la domanda di elettricità sarà maggiore nei paesi emergenti. Mentre nei cosiddetti paesi sviluppati, il bisogno elettrico rimarrà invariato o addirittura diminuirà.

12,2 mld  investiti in nuovi impianti
Per soddisfare la crescente domanda a livello mondiale saranno investiti 12,2 mld di dollari in impianti energetici. Le rinnovabili costituiranno un terzo di questi investimenti con una grande fetta rappresentata dal solare.  Insieme all’eolico, il solare rappresenterà l’opzione più economica e competitiva, anche senza incentivi. Questo grazie a un forte calo dei prezzi, stimato in -48% per gli impianti fotovoltaici contro un -32% di quelli eolici. 

La maggiorparte di questi investimenti verrà fatta nell’area dell’Asia Pacifico che aggiungerà la più grande capacità nei prossimi 25 anni rispetto al resto del mondo. La metà sarà costruita in Cina, che attirerà 3,4 mld di dollari di nuovi investimenti, quasi la metà di quelli che riguarderanno l’America. Circa il 70% di capacità aggiuntiva in Cina sarà rinnovabile: 989 GW verrà dal solare, mentre 703 GW dall’eolico. 
Mentre gli Usa non vedranno gli stessi investimenti della Cina, il mix energetico cambierà notevolmente nei prossimi 25 anni. Le rinnovabili saranno dominanti e la grande partita la giocherà il solare su piccola scala, con un 40% della capacità installata aggiuntiva.

In Europa 80% della capacità da rinnovabili 

Stesso panorama in Europa, dove, sebbene non vi sarà un forte aumento di domanda elettrica, l’80% della capacità installata verrà dalle rinnovabili. In 25 anni gli europei vedranno il solare rappresentare più di un terzo di capacità installata, mentre fossili, gas e nucleare diminuiranno del 30%. 

Boom del solare

A livello mondiale il fotovoltaico peserà per il 35% della nuova potenza, con 3.429 GW e circa 3.700 miliardi di dollari di investimenti da qui al 2040. Il vero boom sarà per gli impianti su tetto, grazie alla cosiddetta socket parity – per cui l’energia solare sarà più conveniente rispetto all’elettricità al dettaglio. Nei paesi sviluppati prolifererà soprattutto il fotovoltaico di piccola piccola taglia: si prevedono 882 GW di nuova potenza nei prossimi 25 anni. Mentre nei paesi in via di sviluppo, la partita verrà giocata dal fotovoltaico utility-scale. 

Fossili ‘duri’ da combattere

Gli analisi concludono sottolineando che, nonostante questo questo grande sviluppo delle rinnovabili, i fossili rappresenteranno il 44% della produzione energetica e porteranno a livello mondiale un aumento delle emissioni di CO2 del 13% al 2040.

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