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A Roma nasce il S.A.A.T, il «Servizio di assistenza alloggiativa temporanea»

solareTermico04072012     Fine dei residence e al via un servizio di assistenza alloggiativa diffuso su tutto il territorio, per fornire un sostegno a chi si trova in estremo disagio abitativo. È l’obiettivo del nuovo «Servizio di assistenza alloggiativa temporanea» (S.A.A.T.) di Roma, presentato oggi dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessore alle Politiche abitative Francesca Danese. Il S.A.A.T. sarà erogato a partire dal 1 gennaio 2016 attraverso la prima gara europea di questo tipo realizzata nella Capitale, che avrà una base di gara di circa 25,5 milioni di euro e rispetto ai residence consentirà un risparmio per l’amministrazione di circa 13 milioni l’anno, assicurando una copertura fino al 31 dicembre 2017. 1.020 alloggi a disposizione Il bando prevede di mettere a disposizione 1.020 alloggi di edilizia residenziale pubblica, di diverse tipologie e metrature, per persone o nuclei familiari con specifiche fragilità (persone anziane e/o non autosufficienti con redditi minimi), in situazioni caratterizzate dall’estrema urgenza e da bisogni socio-economici, con impossibilità oggettiva di pagare l’affitto dell’alloggio. I 1.020 alloggi sono divisi in quattro lotti (le famiglie vi accederanno tenendo conto della metratura: 290 alloggi per nuclei familiari di 1-2 componenti; 400 alloggi per nuclei familiari di 2-3 componenti; 250 alloggi per nuclei familiari di 4-5 componenti; 60 alloggi per nuclei familiari superiori a 5 componenti) e saranno diffusi in varie zone della città, con un limite massimo per singola struttura di 60 appartamenti. Un cambio epocale «Oggi realizziamo uno dei punti previsti dal programma elettorale: avevamo trovato persone che vivevano in locali con caratteristiche da lager, noi invece facciamo uno straordinario passo in avanti che chiude un modo sbagliato di gestire l’emergenza abitativa a Roma e dà una nuova opportunità dignitosa alle persone in difficoltà, tutto con un significativo risparmio di soldi pubblici», ha commentato Marino: «E’ un cambio epocale che sarebbe dovuto arrivare 15 anni fa, invece prima si spendevano 40 milioni di euro per edifici spesso fatiscenti e il vantaggio principale lo avevano i ricchi proprietari, che si arricchivano ancora di più con la sofferenza di chi viveva in luoghi così disagiati». La fine dell’era dei mega-residence Anche per l’assessore Danese «è un giorno storico per Roma: finalmente si comincia a lavorare non solo sull’emergenza, ma su una visione di città, con un percorso personalizzato per la permanenza delle famiglie negli alloggi. Finisce l’era dei mega-residence con cento famiglie, che invece ora saranno anche più assistite con una rete di sostegno di servizi e assistenti sociali. Inoltre non ci sarà più la consegna dei pasti, ma ogni famiglia avrà la possibilità di cucinare il cibo che preferisce, e cambiano totalmente i compiti del portierato». Alloggi nuovi ed arredati Per permettere a ciascuno di vivere in spazi adeguati alle proprie esigenze e sperimentare la propria autonomia, il bando prevede che ogni alloggio sia nuovo e arredato con componenti commisurate al numero di ospiti: angolo cucina-cucina abitabile con lavello, piano cottura, forno, frigorifero, dispensa, tavolo e sedie; bagno con lavello, water, bidet, vasca/doccia; zona notte arredata con armadio guardaroba e posti letto in numero corrispondente alla tipologia del nucleo familiare a cui sarà assegnato l’alloggio. La richiesta delle famiglie Le famiglie in possesso dei requisiti per accedere al S.A.A.T. dovranno presentare una specifica richiesta di accesso al servizio indirizzata al Dipartimento Politiche abitative, compilando un modulo con riferimento alla situazione di disagio, corredato da ogni utile documentazione a supporto. Gli uffici competenti procederanno, con la Guardia di Finanza e la Polizia Locale, ad effettuare verifiche anagrafiche, patrimoniali e reddituali; ricognizione della composizione del nucleo familiare interessato; verifiche con le Asl sulle invalidità civili. Al termine dell’istruttoria il Dipartimento Politiche abitative, anche con l’ausilio delle necessarie valutazioni tecniche dei Servizi sociali Dipartimentali e/o Municipali, definirà l’ammissibilità della richiesta. link all’art.

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