3 concomitanze oggi mi hanno fatto riflettere sul tema:
Partiamo dalla prima questione:
è possibile che nel 2022, cioè in piena epoca di blockchain e quindi d’inalterabilità totale dei processi, l’Agenzia delle Entrate non riesca a controllare la filiera delle cessioni di credito d’imposta?
Risposta:
ci doveva pensare il legislatore che ha messo in campo il Superbonus.
Commento:
detto legislatore, Conte 1, già aveva clamorosamente toppato prevedendo una serie di paletti regolamentari per cui il Superbonus stava fallendo (bastava una veranda non condonata per far saltare tutto) ed era dovuto intervenire il governo Draghi a semplificare e rendere possibile l’attuazione pratica della legge.
Conclusione:
all’ennesimo baco della norma, il mancato controllo della filiera delle cessioni di credito, serve ora non una messa a punto ma una riscrittura della norma facendone così non solo una leva di ripartenza economica ma un incentivo strutturale all’economia reale.
Questa proposta ci porta alla seconda questione (quella del Condominio di Strada):
ammesso e non concesso che – attraverso una blockchain o altro analogo meccanismo – l’Agenzia delle Entrate riesca a controllare finalmente la filiera delle cessioni di credito, come far sì che questo ennesimo artifizio finanziario (da Sylos Labini chiamato “moneta fiscale”) esca dalla dimensione puramente speculativa e diventi leva effettiva di crescita economica?
Risposta:
è qui che s’innesta la possibilità che il Condominio di Strada, o comunque si voglia nominare un’ormai imprenscindibile evoluzione dell’Amministrazione del Condominio in epoca di Superbonus e soprattutto di autoproduzione energetica, sia la risposta alla necessità di un nuovo attore sociale nella partita sempre più centrale per la transizione energetica delle nuove forme dell’abitare. L’articolo di Alfonso Pascale ben ne descrive le potenzialità e i possibili scenari di utilizzo.
Questa risposta ci porta alla terza questione (l’anniversario della Scuola del Condominio di Strada):
come realizzare questa novella e necessaria infrastrutturazione sociale dell’abitare per rendere possibile la gestione del passaggio da semplici consumatori a produttori/consumatori (i cosiddetti prosumer) di energia? Passaggio imprescindibile per la realizzazione della transizione energetica.
Risposta:
comunicazione-informazione-formazione, senza questa triade d’interventi non sarà possibile trasmigrare una popolazione ad età media elevata e scarsamente avvezza alla cogestione (basti vedere i numeri delle cause condominiali) verso quell’elettrificazione dei consumi che permetterà di raggiungere gli impegni presi in Europa per la produzione non fossile di energia.
Conclusione:
chi, se non il Terzo Settore, può creare e supportare questa complessa e capillare operazione d’infrastrutturazione sociale dell’abitare? Il Terzo Settore può alimentare la nascita dei Condomini di Strada per le abitazioni private e delle Cooperative di Comunità Urbane per i complessi immobiliari pubblici.
Proposta:
occorre, a tal scopo, una strategica alleanza operativa tra Terzo Settore, Centrali Cooperative e Associazioni d’Inquilinato.
Tommaso Capezzone