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TASI più cara dell’IMU? Le risposte in una analisi di Bankitalia

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I dati sanciscono la maggiore onerosità del nuovo tributo sui servizi indivisibili per quello che riguarda le fasce meno abbienti

TASI, nel 2014 si è pagato di più rispetto all’ultimo anno dell’IMU: ad affermarlo è Bankitalia attraverso l’elaborazione di una analisi su 5800 famiglie con prima casa, dalla quale emerge che il 40% dei nuclei meno ricchi, in base al valore catastale della casa, ha avuto “un aumento dell’aliquota effettiva” mentre per i quintili superiori c’è “uno sgravio di imposta crescente all’aumentare della base imponibile”.

Nel passaggio dall’IMU alla TASI ci sarebbe stata “una riduzione dell’aliquota effettiva da 2,3 a 1,9 millesimi” per effetto del calo “dell’aliquota legale media da 4,2 a 2,1″ e della riduzione media delle detrazioni (da circa 230 euro a 25 euro). Dati che sanciscono la maggiore onerosità del nuovo tributo sui servizi indivisibili per quello che riguarda le fasce meno abbienti, soprattutto a causa dell’eliminazione delle detrazioni strutturali presenti nel regime del vecchio tributo sulla casa.

Nel frattempo il 16 giugno (quindi tra poco più di 2 settimane) scade il termine per il pagamento della prima rata della TASI, il tributo sui servizi indivisibili che si configura di fatto come una vera e propria tassa sulla (prima) casa.

link all’art.

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