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Convegno ‘Disagio abitativo= disagio sociale’

Conclusi i lavori del convegno Uniat Uil Feneal

Si è tenuto oggi, a Roma presso il Cinecaffè-Casina delle Rose, il Convegno Nazionale organizzato da Uil, Uniat e Feneal dal titolo “Disagio Abitativo = Disagio Sociale“.

La questione nodale per il Presidente Uniat Fabrzio Pascucci che ha introdotto i lavori è l’assenza di un quadro di insieme nazionale sulla domanda abitativa, ‘non esistono – ha spiegato – piani di intervento regionale che fissino obiettivi, tipologie, risorse e azioni. In sostanza non si sa qual è la domanda abitativa e quanto pesa la domanda più debole.’
Per il Presidente Pascucci, dunque, la “questione abitativa” è tornata a far parlare di sé. ‘Secondo l’Istat la difficoltà di chi vede peggiorare la propria condizione abitativa riguarda 900.000 famiglie e 2.150.000 persone. Un ulteriore elemento di peggioramento della situazione – ha sostenuto – viene dal fenomeno degli sfratti cresciuto negli ultimi anni in modo preoccupante. Nel 2009 stati emessi 61.484 provvedimenti di sfratto,  dei quali l’83% è per morosità. Altro dato rilevante è che il fondo sociale per l’affitto si è ridotto del 70%, un taglio di 257 milioni di euro. Paradossalmente più passa il tempo e l’emergenza abitativa si aggrava, più le risorse per una politica di sostegno alla domanda debole diminuiscono.

E’ evidente – ha commentato il Presidente – come in questo contesto debbano emergere nuove linee di intervento da parte del soggetto pubblico da mettere in atto nei prossimi anni e che dovranno rispondere a tre emergenze: la salvaguardia di un mercato della casa in affitto per le famiglie a basso reddito (autoctone e extracomunitarie); l’ampliamento di un mercato dell’affitto per le famiglie a reddito medio e medio-basso, che non hanno casa di proprietà, a ‘prezzi’ ragionevoli; l’ampliamento del mercato dell’offerta di alloggi da compravendere a prezzi calmierati rispetto agli eccessi della fase ciclica immobiliare.

C’è bisogno – ha concluso Pascucci – di ripensare a nuovi modelli di intervento sostenibile che puntino alla diversificazione e alla segmentazione dell’offerta, alla qualità del prodotto edilizio e all’attenzione per il risparmio energetico; all’integrazione tra costruzioni, servizi, energia. Pensiamo al welfare dell’abitare che diviene elemento cruciale di inclusione nella nostra società rappresentando la soglia oltre la quale c’è l’emarginazione.’

Viviamo una fase in cui confluiscono due forti esigenze per garantire una sostanziale tenuta del vivere civile del nostro Paese’ - ha dichiarato Emilio Correale, Segretario Nazionale FeNEAL UIL, intervenuto nel corso del convegno sulla centralità del settore costruzioni nella ripresa dello sviluppo del Paese. - La prima è quella di risolvere con soluzioni chiare e moderne il grave disagio abitativo che riscontriamo particolarmente nelle grandi città, che non solo è caratterizzato da uno smisurato aumento dei costi degli affitti, ma anche da un grave difetto di manutenzione degli edifici che sta spingendo verso un evidente degrado soprattutto le loro periferie. La seconda esigenza è creare concrete occasioni di sviluppo, civile, economico ed occupazionale, puntando sull’edilizia sociale e sostenibile, per migliorare la qualità della vita, a vantaggio soprattutto delle future generazioni.’

Alla relazione di Pascucci sono seguiti gli interventi della mattinata di Flavia Di Mario, Giovanni Caudo Urbanista dell’Università Roma 3, di Massimo Ilardi della Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno.
Nel pomeriggio alla tavola rotonda hanno partecipato E. Correale per la FeNEAL, Luciano Cecchi Pres. Federcasa, Caffini Pres. Legacoop abitanti, l’ Onorevole M. Causi, G. Piran per il Sicet Nazionale e Daniele Barbieri per il Sunia Nazionale.

Le conclusioni sono state affidate al Segretario Confederale Uil Guglielmo Loy che ha chiuso i lavori e presentato il 6° Rapporto Uil su ‘Famiglila-Reddito-Casa’ a cura del servizio Politiche Territoriali(in allegato).

Il disagio abitativo –  ha affermato  Loy  - deriva dall’azione congiunta di tre diversi fattori: lo stress economico, derivante dal costo di accesso alla casa e dal suo mantenimento; l’inadeguatezza dello spazio abitativo, determinata da problemi di sovraffollamento; l’inidoneità abitativa, risultante dal livello di dotazioni fondamentali dell’alloggio che, insieme, rendono l’alloggio insoddisfacente rispetto alle esigenze familiari. Per questo - ha concluso il segretario – continuiamo a ribadire la necessità di porre, al centro dell’attenzione, una vera e nuova politica per l’affitto, introducendo ulteriori politiche fiscali premianti che possano prevedere la possibilità, per l’inquilino, di detrarre dalle tasse parte dell’affitto, cosa che auspicavamo con l’introduzione della “cedolare secca”.’

Scarica il 6° Rapporto Uil “famiglia-reddito-casa” a cura del Servizio politiche territoriali STUDIO CASA.pdf 
Scarica la sintesi della relazione del Presidente Fabrizio Pascucci  Sintesi per la stampa.doc 

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